“Non facciamo i campi”: Jannik Sinner esplode contro Roger Federer e Alexander Zverev, svelando il segreto oscuro dei campi manipolati per favorire lui e Alcaraz
Il mondo del tennis è stato scosso da una vera e propria tempesta mediatica dopo le dichiarazioni di Jannik Sinner, che avrebbe espresso forti critiche nei confronti di Roger Federer e Alexander Zverev, accusandoli indirettamente di aver beneficiato di “campi manipolati” durante alcuni tornei internazionali. La frase “Non facciamo i campi”, pronunciata con evidente frustrazione, è rapidamente diventata virale, aprendo un acceso dibattito tra appassionati, analisti e addetti ai lavori.
Secondo quanto riportato da alcune fonti vicine al circuito ATP, Sinner avrebbe reagito a una serie di commenti riguardanti le condizioni dei campi da gioco negli ultimi tornei, sostenendo che in certi eventi l’erba e la superficie dura sarebbero state preparate in modo da favorire specifici stili di gioco. L’italiano, noto per la sua compostezza e il suo rispetto per gli avversari, avrebbe però perso la calma dopo aver sentito insinuazioni sul fatto che anche lui, in passato, avrebbe goduto di simili vantaggi.
Il giovane campione altoatesino avrebbe affermato che la sua unica preoccupazione è sempre stata quella di “giocare pulito” e che non accetterebbe mai condizioni di campo adattate alle sue caratteristiche. Il riferimento a Federer e Zverev, due giocatori spesso lodati per il loro stile elegante ma anche per le loro relazioni con gli organizzatori dei tornei, ha acceso ancora di più la polemica. In particolare, l’idea che alcuni tornei possano modificare le superfici per favorire determinati campioni ha sollevato domande sull’equità e sulla trasparenza del tennis professionistico.
La reazione del pubblico non si è fatta attendere. Mentre alcuni fan di Sinner hanno applaudito il suo coraggio e la sua sincerità, altri hanno considerato le sue parole come un’esplosione dettata dallo stress e dalla pressione competitiva. I sostenitori di Federer, in particolare, hanno difeso l’ex campione svizzero, ricordando che per anni ha dimostrato la sua superiorità su qualsiasi superficie, senza bisogno di favoritismi. Anche il team di Zverev ha smentito categoricamente qualsiasi accusa, definendo le voci “infondati pettegolezzi nati sui social”.
Gli esperti di tennis hanno analizzato la vicenda da diverse prospettive. Alcuni hanno sottolineato che le condizioni dei campi variano inevitabilmente da torneo a torneo, ma che l’idea di una manipolazione intenzionale è difficile da provare. Altri, invece, ritengono che la frustrazione di Sinner rifletta un problema più ampio nel tennis moderno: la mancanza di uniformità nelle superfici e la percezione che alcune star ricevano trattamenti preferenziali.
Nonostante le polemiche, Sinner non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni pubbliche dopo l’incidente. Fonti vicine al giocatore affermano che il tennista italiano preferisce concentrarsi sugli allenamenti e sulle prossime sfide, lasciando che siano i risultati a parlare per lui.
L’intera vicenda ha comunque messo in luce la crescente tensione nel circuito ATP, dove la competizione ai massimi livelli è accompagnata da pressioni mediatiche e interessi economici enormi. Se le parole di Sinner fossero davvero state pronunciate nel contesto riferito, potrebbero rappresentare un grido di frustrazione contro un sistema che, secondo alcuni, favorisce più le dinamiche di spettacolo che l’autentico spirito sportivo.
